mercoledì 28 aprile 2010

Doppio taglio



L'abitudine rende schiavi,si dice così di solito. E' una verità,generalmente l'abitudine a qualcosa o peggio ancora a qualcuno ci rende schiavi, molte volte la scambiamo per reale bisogno e invece è solo abitudine. Orribilmente ci siamo abituati a vedere immagini di attentati in TV,ci siamo abituati a sentire tragedie,abbiamo fatto il "callo" all'orrore e un pò ne siamo drogati. In questo caso l'abitudine ci ha reso, più che schiavi, dipendenti.Ma come molte volte nella vita c'è il rovescio della medaglia, l'abitudine ha funzioni positive ed educative.Dovremmo sviluppare un ABITUDINE-SOCIALE. Io lo vivo e l'ho vissuto sulla mia pelle,la gente che è sempre cresciuta con me che è ABITUATA a me e alla mia disabilità si rapporta con me in maniera assolutamente normale.L'unica maniera per abbattere la paura del diverso (disabili,immigrati ecc) è la conoscenza e l'ABITUDINE.Chiunque si rapporti a me per la prima volta è spiazzato,non sa come comportarsi e questo perchè? Perchè non c'è l'abitudine a rapportarsi con la disabilità. Dopo poco che mi frequantano l'abitudine alla carrozzina e a tutto il resto rende il rapporto normale.Se nelle scuole abituassero realmente i bimbi alle diversità cresceremmo una generazione di cittadini-modello,consapevoli e civili. Nell'abitudine c'è un'arma a doppio taglio,possiamo sviluppare un abitudine passiva o un abitudine attiva. La scelta sta a noi,come sempre.
Anita

2 commenti:

  1. Quello dell'"abitudine sociale" è un concetto che non mi dispiace affatto, credo tu abbia ragione è sicuramente il metodo più rapido per arrivare all'accettazione dell'altro; ciò che è vissuto in ambito emotivo (e la relazione con gli altri lo è) è metabolizzato sicuramente prima e ben più proficuamente di ciò che abbatte le nostre barriere razionalmente; la convinzione ultima, anche se magari forte in entrambi i casi, nel primo caso sarà però a pelle, istintiva.

    RispondiElimina
  2. Si oltre a essere il metodo più rapido è anche quello più fattibile.Nell'abituarsi all'altro ci si rende conto di non essere poi così diversi.

    RispondiElimina