Ho sempre sentito dire a coloro che, per me bambino, erano grandi, vecchi che la chiesa è comunque un "freno" per i bambini e che è necessaria per la loro educazione.
Bè, io spero che quei vecchi non guardino adesso altrimenti, a meno che il concetto di educatizione non sia cambiato, o meglio stravolto, sarebbero perlomeno disgustati dall'operato di quella che non è più nè santa nè madre chiesa da un pò.
Purtroppo le notizie di nuovi scandali di preti pedofili si susseguono con un ritmo ormai decisamente incalzante e nel goffo tentativo di pronunciarsi in merito, nonchè di difendersi, la chiesa, nella persona del segretario di stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone (il numero 2 del Vaticano per intenderci), ne ha sparata un'altra delle sue: Pedofilo uguale gay!
Bè, io spero che quei vecchi non guardino adesso altrimenti, a meno che il concetto di educatizione non sia cambiato, o meglio stravolto, sarebbero perlomeno disgustati dall'operato di quella che non è più nè santa nè madre chiesa da un pò.
Purtroppo le notizie di nuovi scandali di preti pedofili si susseguono con un ritmo ormai decisamente incalzante e nel goffo tentativo di pronunciarsi in merito, nonchè di difendersi, la chiesa, nella persona del segretario di stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone (il numero 2 del Vaticano per intenderci), ne ha sparata un'altra delle sue: Pedofilo uguale gay!
Esatto!
Con un contorto ragionamento, il cardinale Bertone, cercando di smontare la tesi che attribuisce alla forzata castità dei preti la devianza pedofila, ha dichiarato che "Molti sociologi, molti psichiatri hanno dimostrato che non c'è relazione tra celibato e pedofilia, e invece molti altri hanno dimostrato, me lo hanno detto recentemente, che c'è una relazione tra omosessualità e pedofilia. Si tratta di una patologia che interessa tutte le categorie sociali, e preti in minor grado in termini percentuali" aggiungendo che "il comportamento dei preti in questo caso, il comportamento negativo, è molto grave, è scandaloso".
A parere personale reputo questa bieca dichiarazione (non poi tanto allusiva) assolutamente impropria. Ovviamente le associazioni gay si sono mosse a difesa dei propri diritti, ma anch'io mi sento di dare il mio piccolo contributo con la mia esperienza.
Io sono cresciuto tra i gay. Mio padre era un parrucchiere per signora a discreti livelli e, si sa, nell'ambito della moda, dell'arte e dello styling in generale, la percentuale di omosessuali è alta. Questo probabilmente perchè all'omosessualità,spesso, si accompagna una spiccata sensibilità e un innato estro, ma non amo gli stereotipi, quindi non sarò io a promuoverne. Nella mia infanzia, e poi adolescenza, non ho mai visto, in mia presenza un comportamento che potesse essere considerato disdicevole e non ho mai ricevuto uno sguardo, una parola, un gesto che potesse anche lontanamente essere interpretato come allusivo o a sfondo sessuale.
Non sto qui a dire quanto gli omosessuali (con questi intendo sia uomini che donne) siano persone normali, anche perchè secondo me la normalità non esiste, ma trovo veramente infamanti le parole di uno dei massimi esponenti della chiesa contro quei fratelli, secondo l'insegnamento cristiano, che sono comunque già segnati da discriminazione.
Basti notare che i gay, nella specifica realtà delle coppie di fatto, sono discriminati anche da un punto di vista legale. I componenti delle coppie di fatto, infatti, non hanno diritto a reversibilità pensionistiche, a successione d'eredità, a visite ospedaliere in quei reparti con ristrettezze sanitarie, a visite in carcere, ecc. ecc. avendo magari dedicato la propria vita reciprocamente l'uno all'altro o l'una a all'altra. Essi, per lo stato italiano, sono dei perfetti estranei, al massimo degli amici, ma assolutamente non soggetti ai diritti che dà un'unione come il matrimonio, per intenderci.
Da disabile so bene cosa vuol dire essere additati come diversi e so anche cosa si porta dietro il parallellismo disabile-demente, ovvero ancor più discriminazione.
Per questo mi auguro, un pò provocatoriamente, che, se sono questi gli educatori che abbiamo a disposizione, i nostri figli possano crescere in una sana e splendida "maleducazione"!
A parere personale reputo questa bieca dichiarazione (non poi tanto allusiva) assolutamente impropria. Ovviamente le associazioni gay si sono mosse a difesa dei propri diritti, ma anch'io mi sento di dare il mio piccolo contributo con la mia esperienza.
Io sono cresciuto tra i gay. Mio padre era un parrucchiere per signora a discreti livelli e, si sa, nell'ambito della moda, dell'arte e dello styling in generale, la percentuale di omosessuali è alta. Questo probabilmente perchè all'omosessualità,spesso, si accompagna una spiccata sensibilità e un innato estro, ma non amo gli stereotipi, quindi non sarò io a promuoverne. Nella mia infanzia, e poi adolescenza, non ho mai visto, in mia presenza un comportamento che potesse essere considerato disdicevole e non ho mai ricevuto uno sguardo, una parola, un gesto che potesse anche lontanamente essere interpretato come allusivo o a sfondo sessuale.
Non sto qui a dire quanto gli omosessuali (con questi intendo sia uomini che donne) siano persone normali, anche perchè secondo me la normalità non esiste, ma trovo veramente infamanti le parole di uno dei massimi esponenti della chiesa contro quei fratelli, secondo l'insegnamento cristiano, che sono comunque già segnati da discriminazione.
Basti notare che i gay, nella specifica realtà delle coppie di fatto, sono discriminati anche da un punto di vista legale. I componenti delle coppie di fatto, infatti, non hanno diritto a reversibilità pensionistiche, a successione d'eredità, a visite ospedaliere in quei reparti con ristrettezze sanitarie, a visite in carcere, ecc. ecc. avendo magari dedicato la propria vita reciprocamente l'uno all'altro o l'una a all'altra. Essi, per lo stato italiano, sono dei perfetti estranei, al massimo degli amici, ma assolutamente non soggetti ai diritti che dà un'unione come il matrimonio, per intenderci.
Da disabile so bene cosa vuol dire essere additati come diversi e so anche cosa si porta dietro il parallellismo disabile-demente, ovvero ancor più discriminazione.
Per questo mi auguro, un pò provocatoriamente, che, se sono questi gli educatori che abbiamo a disposizione, i nostri figli possano crescere in una sana e splendida "maleducazione"!