mercoledì 21 luglio 2010

Parolandia (parte 3°)



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"Sei diverso" frase che dimostra abbastanza bene ciò che ho già detto svariate volte, ossia che le parole cambiano in base a come vengono dette e da chi vengono dette. La frase "sei diverso" può avere tantissimi valori restando sempre la stessa cosa, puoi essere diverso come patner, accezione positiva, puoi essere diverso da come eri prima,in meglio o in peggio e poi puoi essere diverso nel colore della pelle,nella religione, nella lingua, nel fisico. La diversità è qualcosa che ci serve, ci serve come mezzo di parogone con la normalità, si perchè la normalità esiste, esiste eccome, normale è tutto ciò che non ci stupisce, che diamo per scontato, che non ci preoccupa, che ci rende impassibili, tutto ciò è normale, il resto è DIVERSO, in tutte le sue eccezioni. Torniamo a Fede, come vi dicevo adesso ha 11 anni è in una fase in cui usa le parole come armi, per provocare, si diverte nel vedere le reazione delle persone alle sue provocazioni e le persone molto spesso si divertono a farsi provocare.Io sono una 1° parola che si comporta bene, non tutte seguono i propri bimbi, ma io a Fede mi sono affezionata. So che state pensando "bè ci parla 2 ore della diversità e poi non ci dice in cosa consiste la diversità di Federico" è realmente importante? Cambia qualcosa sapere cos'è che lo rende diverso? Vi basta sapere che lo è. Noi parole non abbiamo nemici, o meglio non abbiamo antagonisti, forse la violenza fisica è l'unica cosa che ci mina, anche se generalmente si scatena a causa "nostra".Quando falliamo "noi"allora entra in gioca la violenza fisica, è un principio quasi scientifico direi. C'è anche un "fisico" buono,anche quello entra in campo quando noi falliamo,un abbraccio. Vi devo salutare come al solito.A presto.

1 commento:

  1. concordo!la battaglia per l'integrazione di persone emarginate è lunga,ma non dobbiamo arrenderci

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