giovedì 15 luglio 2010

Parolandia (parte 2°)





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Il "mio" bambino si chiama Federico, ora è grandicello ha 11 anni,quando sei la prima parola di un bimbo rimani con lui per la vita e infatti io sono sempre con lui.E' strano a volte essere una parola è la cosa più bella del mondo altre volte è la cosa peggiore, tocchiamo il cielo e scendiamo negli inferi. E' bellissimo quando fai ridere, quando ti cantano, quando sei risolutiva,quando diventi poesia, ci sono persone che con "Noi" sono davvero brave, ma brave nel vero senso della parola, non brave come i politici o gli avvocati che non sono bravi con "Noi" sono solo "spacciatori" di parole, le persone realmente brave sono i cantanti ovvio non tutti, i poeti,gli scrittori anche se alcuni ci sfruttano come delle risorse minerarie, non c'è la cultura del rispetto per le parole.Una cosa terribile che ci succede è rimanere intrappolate nella testa delle persone, mamma mia che cosa terribile è una specie di tortura,alcune volte fa ridere perchè chi ci tiene intrappolate è solo molto timido e non riesce a liberarci altre volte invece è più dura perchè magari restiamo intrappolate per tutta la vita e non veniamo mai dette ma giriamo sempre nella testa come in una specie di girone infernale.Qualche volta capita anche che veniamo "rimangiate" ed è una cosa strana, non saprei se definirla positiva o negativa come ho già detto con "Noi" non esiste questa distinzione.Voglio tornare a parlarvi di Federico, con lui ne abbiamo passate tante,si perchè lui è un bimbo,ormai un ragazzino, diverso."Diverso" è una di quelle parole strane, si quelle che vogliono dire tutto e niente, si usa con cautela,si usa per comodità, dire diverso vi risparmia il tempo di pensare,allo stesso tempo però è una parola che vi fa paura.Scusate ora devo andare.Alla prossima.

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