Un mese "fuori casa" è quasi un'abitudine ormai, ma questa volta l'emozioni di questo periodo sono state davvero intense e variegate.
Si parte non benissimo! Essendo capace di tutto, ho fatto ciò che nessun essere razionale può neanche pensare di fare: ho dimenticato i biglietti a casa! Poco male: bastano i documenti per partire, ma ho lasciato a casa anche le varie idoneità al volo e certificazione delle batterie a secco. La dea bendata sembra comunque distratta quel giorno (di solito mi schiva deliberatamente), indi ne approfitto per sfruttare la pietà che viene smossa da un disabile e faccio a meno delle varie cartaccie.
Il proseguio non migliora visto che l'assistente all'imbarco si è divertito a farmi smontare la carrozzina pezzo per pezzo come fa un bimbo con le costruzioni. Morale: a Bologna perdiamo 35 minuti d'orologio per rimontare la batteria e tutti i cavi. Tra "Notte bianca" bolognese e autista che, suo malgrado, sbaglia 4 volte la strada, arrivo alla meta ad un orario davvero indicibile e con l'atteggiamento da naufrago che torna a casa.
Ad attedermi, ormai quasi incredula sul mio arrivo, c'è Anita con la quale inizio questo lungo viaggio durato 28 bellissimi giorni. Con lei ovviamente la mamma, Ives. Attenzione non la mamma come sua mamma, ma la mamma di tutti.
Ives è mamma dentro! E' materna con tutti ed è anche l'unica che capisce il mio assistente :D
Ives, "grazie" è davvero una parola stupida e "spero di poter ricambiare" è una frase altrettanto banale. Io spero solo di dimostrarvi sempre quanto vi voglio, ma, considerate le mie scarse qualità espansive, mi affido molto al vostro intuito. Un bacione!
Con loro tanti volti noti come Luca, Lara, Luciano, Marisa (grazie per la treccia, cara), Claudio, il piccolo Simone con la mamma e qualche faccia nuova come il non piccolo Cristian con la sua mamma. Nascosto/a nella sua ordinatissima stanza, la nostra Luana (alias Derek) in compagnia di 2 disorganizzatissime visitatrici: Fede e Licia. A causa di una sedicente dottoressa, la nostra notte è saltata, care, ma vedrete che ci rifaremo (detto così non suona bene, ma voi avete capito). Sono rimasto davvero infastidito da come siano andate le cose: avrei semplicemente voluto stare un pò con voi, non troppo, ma un pò mi sarebbe bastato. Un bacio P.S.: Ma si combina qualcosa quest'anno o no? ;)
Avendolo/a nominat0/a non posso non dedicare qualche riga anche a quel cinghialotto di Derek. Ho trovato un Derek molto più umano. Più bisognoso di rassicurazioni. Non posso dire di essere stato io a rassicurarlo (anzi, quando ci sono io in giro, lui teme per la sua vita.... e fa bene), ma sono stato contento e divertito di vederlo "interagire" con Anita. Povero Derek, è stato costretto a vedere la finale di champions league con noi anti-interisti, anti-distrofici ed anti.... patici. Ti abbraccio caro, alla prossima... se ci arrivi :D
Derek mi consegna i saluti di Peter (Gianpiero) che stavolta non riesco ad incontrare, ahimè. Abbiamo una sfida di poker live in sospeso, Gian. A presto! ;)
Giungiamo presto al week-end: giretto in montagnola; qualche acquisto per fare dei cadeaux; trascorriamo il pomeriggio con Concita e FEDE :D
Concita, suo malgrado, è portatrice di disgrazia (nel senso che, spesso, porta con se Ketty); FEDE, suo malgrado, è portatrice di simpatia :D
Ci siamo divertiti un sacco quella notte che hai trascorso con noi, cara: tra patatine, rum&coke e doppisensi credo di poter dire che un pò ti manchiamo, cara FEDE. Un bacio ;)
Passato il week-end si arriva finalmente a martedì. Un giorno come tanti per gli altri, ma non per me. Martedì 25, come Natale, ed in effetti è stato un giorno di doni. Viene a trovarmi direttamente dalla capitale, la bella Alessandra. Che Ale sia una ragazza bella, solare e simpatica lo vedono tutti, ma quello che è bellissimo è racchiuso in una frase di Anita: "Alessandra non va oltre la disabilità; Alessandra non la vede proprio la disabilità".
Detesto dare ragione ad Anita, ma questa volta ne ha da vendere.
Sei stata una delle pochissime persone, Tesoro, a non farmi sentire disabile. Spesso sono io a ricordartelo, ma tu niente... non desisti (per fortuna). Ciò che è successo in quei 2 giorni (si, il giorno seguente mi è stata concessa replica) rimane nostro (anche se a molti, la nostra prolungata assenza, ha fatto venire qualche sospetto). Purtroppo il tempo è dispettoso e sei dovuta andare via, ma in fondo sei rimasta. Un bacio!
Quasi ad incrociare Ale (ma senza riuscirci.. purtroppo per lui) arriva Mirco con la famigliola.
Si sa, i distrofici, come i guai, non arrivano mai soli, quindi a completare l'orda distrofica giungono anche Ottavio e Stefano.
Ottavio porta con sè, oltre la mamma Lucia, Fabio, un simpatico ragazzo che è lì per aiutarlo. Fabio a parte dei discutibili gusti in fatto di donne è davvero un ragazzo in gamba. Ottavio è sempre Ottavio, ma questo non è un difetto, anzi.
Stefano invece è un difetto non deabulamente. Lui non è sempre lo stesso: peggiora sempre più :D
Brutto laziale del kaiser ho finito gli insulti per te, ma sta tranquillo: ne conierò di nuovi. Ti abbraccio stupido!
In quei giorni vengono a trovarci Marinella con la paziente Fabiola, e Simona.
Marinella, oltre ad averci regalato i biglietti per l'Exposanità, ha come sempre rotto le balle ed insidiato i miei amici. Ci vediamo presto Mary, perchè tutto andrà a posto presto ;)
Simona è un pò più handicappata e balena di sempre, ma sempre in gamba ;)
In questi giorni viene a trovare non si sa bene chi, anche Valeria che devo ospitare nella mia stanza facendomi saltare il pranzo (non perchè mi hai fatto passare l'appetito, bella, tranquilla).
Durante l'ultimo week-end ci concediamo una visita all'exposanità con tanto di acquazzone e un pic-nic a Villa Spada con parentesi storica gentilmente offerta dalla signora Pina.
Già Anita si è soffermata su quanto sia stato più gradevole del solito il tempo passato coi ragazzi fisioterapisti. Non amo ripetere, ma solo sottolineare questo concetto. Grazie a Vera, Piero, Elena, Nicola e Francesca in particolare.
Arriva il momento dei saluti e mi soffermo un pò a chiaccherare finalmente col nostro Doc. Vedrai che ci prenderemo le nostre rivincite, Doc... manca poco. Sempre in gamba, ti abbraccio ;)
Bea è in partenza per Milano, quindi ci troviamo in stazione per i saluti.
Si, in stazione! Il mio tour italico non è mica finito, anzi. Preso il treno dopo tanti anni, taglio tutta la penisola per andare a Bari dove mi attende Priscillo (alias Luciano, il papà di Anita) per portarmi a casa loro dove trascorreremo i giorni a seguire in attesa di andare in campeggio. Tra un cinema e una passeggiata in centro, ho il piacere di rivedere Martina (che poi ci sarà anche in campeggio) e l'inaffidabile Valentina ;)
Fatta spesa e preparativi vari, si parte. Non sapevo ancora cosa mi aspettasse in campeggio, ma il mio spirito di adattamento è pari solo alla mia testarda volontà di fare tutto. In conclusione mi sono goduto sei giorni di sole (anche troppo), spiaggia e mare con annesso bagno (anche se ho una trachetomia, si) come fa Anita del resto.
E ci chiamano disabili.... ma fatemi il piacere!
Un piccolo spazio lo dedico agli amici di Anita che non nomino per non dimenticare nessuno, ma ai quali sono grato per aver riversato su di me le attenzioni che sono abituati ad avere per Anita.
Ani, a te cosa posso dire se non MAMMA MIA MAMMA MIA MAMMA MIA? Ormai tutti hanno smascherato il tuo sesgreto amore per me che, scherzi a parte, mi hai dimostrato come sempre (amore fraterno... qui la gente vocifera. Specifichiamo!).
Finisce anche la vacanza, ma non è tutto finito. Lo scalo a Roma, che solitamente detesto, mi da la possibilità di rivedere, anche se per breve tempo, Alessandra. Lì ho capito quanto il mondo normoabile si ancora un pò indietro: le effusioni con un disabile non passano inosservate come per due persone sane, ma si abitueranno.. è un impegno personale ;)
THAT'S ALL FOLKS!
Siete, per dirla come Daniele, "belli". Trasudate quella bellezza complessa fatta di acume, intelligenza, rispetto e un mare di bene. Belli quindi senza dover aggiungere altro.
RispondiEliminaLeggerti e leggere la tua gioia mi ha resa di riflesso felice e contenta di aver avuto la possibilità d'incontrarvi lungo la Via anche se quest'anno ho mancato l'appuntamento.
Un abbraccio Peppe.
Lu