Domani parto per bologna per i miei controlli e non mi porto il pc.Quindi per 15 giorni non ci saranno NONEWS. Vi abbraccio
Anita
Questo blog nasce senza un preciso intento,nasce con la voglia di raccontare storie,notizie,sogni,delusioni e speranze. Il nome del blog riprende un detto inglese che dice che se non ci sono notizie allora va tutto bene...Ma è sempre così? Enjoy
lunedì 17 maggio 2010
venerdì 14 maggio 2010
Il sangue di Cristo? No, dei poveri Cristi
NAPOLI - Pochi giorni fa il suo nome era apparsa sui giornali per una suprema forma di protesta: per contestare la decisione della Regione Campania di sospendere la corresponsione degli stipendi ai dipendenti della Asl 1, aveva cominciato a togliersi 150 ml di sangue al giorno, minacciando di farlo ogni giorno finchè la decisione non fosse stata revocata. Sciopero che era stato sospeso dopo soli tre giorni, prima che le fosse arrecato qualche danno all'organismo.
Ma lo scorso 10 maggio, durante il suo servizio in camera operatoria all'ospedale San Paolo, Mariarca Terracciano - questo il nome dell'infermiera - si è sentita male ed è svenuta. I colleghi immediatamente l'hanno soccorsa, prestandole tutte le cure possibili e facendole un massaggio cardiaco per quasi un'ora; dopo di che la donna era stata ricoverata in rianimazione, in stato di coma. Dopo tre giorni, il 13 maggio, verso le 12, Mariarca è morta, lasciando il marito e due figli di 10 e 4 anni. Per decisione del marito, i suoi organi sono stati donati.
Vorrei solo riportare la notizia per non aggiungere stupida retorica a questa vicenda.Questa notizia lascia l'amaro in bocca,lascia il segno. Cosa diranno ai bimbi di 10 e 4 anni? Come spiegheranno il perchè della morte della loro mamma? Questi bambini con che pensiero del loro paese cresceranno? Il loro paese ha ucciso la mamma.Come si rimargina una ferita del genere? Arrivare a togliersi il sangue per protesta rende bene l'idea della sofferenza e sopratutto della disperazione alla quale arriva la gente. La crisi,la crisi,la crisi,la crisi.A quanti bimbi dovremmo raccontare dell'omicidio di STATO dei propri genitori? Basterà dire è colpa della crisi? Non credo.
Anita
giovedì 13 maggio 2010
Nel passato
"Momenti di tensione, a Massa, al termine di un convegno sulla RU486, al quale ha partecipato Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova.
Alla fine dell'incontro, fuori dal teatro, un gruppo di donne favorevoli all'aborto e che avevano contestato Fiore sono state apostrofate da alcuni giovani presenti all'iniziativa, che hanno gridato "Stupratele che tanto abortiscono".
A pochi metri di distanza dal teatro sede del convegno, si è svolto anche un sit-in di forze di centrosinistra e associazioni, per manifestare pacificamente la loro contrarietà all'incontro e alla presenza di Fiore.
Non ci sono stati scontri, anche grazie al copioso schieramento di forze dell'ordine.
Per evitare che un cameraman di una tv locale riprendesse la scena delle grida contro il gruppo di donne, altre persone hanno cercato di sottrargli la telecamera, minacciandolo di non rientrare in teatro. Fiore si era già allontanato". Molti avranno letto questa notizia su internet,certamente non l'hanno sentita nei TG e tantomeno l'avranno letta su i maggiori quotidiani. Il fatto in sè è abberrante,ancora più abberrante è che non se ne sia parlato. L'aborto è un tema a me molto caro. Nel 2008 scrissi una lettera a Giuliano Ferrara che creò la lista "Aborto?No,grazie". La mia lettera nacque come conseguenza di una sua lettera intitolata "Io ex feto malato", ricordo quando lessi la sua lettera ero a scuola e mi si rivoltarono le budella. Tornai a casa e mi misi subito a scrivere.La lettera ebbe grande risalto,fu pubblicata su Panorama online e si aprì un forum di discussione. Con la mia lettera andai anche ad ANNOZERO,fu un esperienza bellissima. Vi propongo qui la mia Lettera.Spiega alla perfezione il mio pensiero riguardo l'aborto.
Lettera aperta a Giuliano Ferrara...
Io sono il feto malato....
Mi chiamo Anita ho 18 anni e sono un ex feto malato...ora sono una ragazza “malata”,ho una malattia neuromuscolare,in inglese SMA,molto simile alla sclerosi laterale amiotrofica , solo che la Sma colpisce i bambini. Si divide in tre forme la prima ossia la più grave impedisce quasi ogni movimento e si manifesta nei primi mesi di vita del bambino e colpisce anche l’apparato respiratorio e spesso provoca la morte entro i primi anni di vita,la seconda (della quale sono affetta io) si manifesta entro l’anno di vita e impedisce di camminare e porta alla scoliosi e anch’essa colpisce l’apparato respiratorio e porta all’utilizzo di un respiratore durante la notte e fin dai primi anni di vita all’utilizzo di una carrozzina elettrica,la terza è la meno grave ma porta comunque negli anni all’utilizzo della carrozzina. E’ una malattia genetica rara è quindi non rientra nelle patologie che vengono sottoposte al controllo prima della nascita, a meno che non ci siano casi in famiglia. Suppongo che la domanda sorga spontanea...sono contenta di essere nata? Ovviamente si, sono fiera di ciò che sono, amo la mia vita con tutte le sue difficoltà,vivo una vita piena molto più piena di quanto si possa immaginare,ho una famiglia stupenda che mi ha voluta,che quando ha saputo delle mia malattia ha avuto un primo momento di sconforto poi si è rimboccata le maniche e mi ha cresciuto normalmente come tutti gli altri bambini...Ora mi crescono come una ragazza “normale”(esiste la normalità?)...Nella mia vita sono passata da tante situazioni, dai reparti di neurologia pediatrica alle rianimazioni...ai convegni sulla mia malattia,che sono dei raduni carichi di speranza,di dolore, di gioia di vivere....Ho visto genitori straziati dal dolore di aver perso un figlio,tanto velocemente e con tante sofferenze...ho visto bimbi di 2 anni su una carrozzina attaccati ad un respiratore impossibilitati a muoversi dalla testa ai piedi,eppure carichi di vita, ne ho visti altri con lo sguardo stanco...Chi si batte tanto a parlare di vita, di diritto alla vita, temo che ne sappia ben poco del vero valore di questa parola, forse parliamo tanto di diritto alla vita di questi tempi perchè ci sembra di vivere passivamente e allora ci battiamo più che per il diritto di vita degli altri per riaccendere la nostra volontà di vivere. Qualcuno potrebbe dirmi “se tua madre avesse saputo della tua malattia tu non saresti nata”, si è vero, mia madre avrebbe avuto il difficilissimo e dolorosissimo compito di scegliere se perdere un figlio o metterlo al mondo anche se malato... Bene mia madre dopo aver avuto me ha provato a darmi un fratellino e ha fatto tutti gli esami ed è risultato che anch’esso era malato...potete immaginare la tragedia interna di mia madre... abortire e perdere un figlio e in un certo senso rinnegarmi o mettere al mondo un bimbo malato (senza sapere quale forma di malattia potesse avere).... bene mia madre da donna,da madre, ha preso la decisione più giusta....ossia abortire...E’ forse stata un mostro? un assassina? o forse è stata coraggiosa,saggia, e ha evitato di mettere al mondo un bimbo destinato a soffrire....Ognuno la può interpretare come vuole...ma è proprio questo il punto, la libertà. Per libertà non intendo poter fare ciò che si vuole (come spesso viene interpretata la libertà) ma essere liberi di poter compiere una scelta,dolorosa in qualsiasi caso, di non sentirsi dei mostri se si compie uno o l’altra scelta. Dio stesso ha fornito all’uomo il libero arbitrio... Concludo rivolgendomi direttamente a lei signor. Ferrara, io personalmente trovo la sua “lista-crociata” anti-abortista del tutto fuori posto, trovo decisamente inadeguato usare un tema così delicato e che tocca così profondamente e personalmente milioni di donne e di uomini, come campagna elettorale. Lei ha messo sullo stesso piano la moratoria sulla pena di morte e l’aborto, trovo difficile comprendere questa comparazione,visto che nel caso della moratoria sulla pena di morte si parla di evitare che persone adulte che hanno compiuto un crimine atroce, e già per questo hanno perso la loro umanità,vengano uccise, per evitare che anche la giustizia si disumanizzi, mentre nel caso dell’aborto parliamo di donne che si trovano davanti a un bivio atroce e non hanno nessuna colpa se non quella di cercare il meglio per sè e per i propri figli...Finisco dicendole che se per lei abortire è come compiere un’omicidio...bene...sono fiera che mia madre sia un’assassina. Cordiali saluti
Anita Pallara 18 anni ex feto malato.
Alla fine dell'incontro, fuori dal teatro, un gruppo di donne favorevoli all'aborto e che avevano contestato Fiore sono state apostrofate da alcuni giovani presenti all'iniziativa, che hanno gridato "Stupratele che tanto abortiscono".
A pochi metri di distanza dal teatro sede del convegno, si è svolto anche un sit-in di forze di centrosinistra e associazioni, per manifestare pacificamente la loro contrarietà all'incontro e alla presenza di Fiore.
Non ci sono stati scontri, anche grazie al copioso schieramento di forze dell'ordine.
Per evitare che un cameraman di una tv locale riprendesse la scena delle grida contro il gruppo di donne, altre persone hanno cercato di sottrargli la telecamera, minacciandolo di non rientrare in teatro. Fiore si era già allontanato". Molti avranno letto questa notizia su internet,certamente non l'hanno sentita nei TG e tantomeno l'avranno letta su i maggiori quotidiani. Il fatto in sè è abberrante,ancora più abberrante è che non se ne sia parlato. L'aborto è un tema a me molto caro. Nel 2008 scrissi una lettera a Giuliano Ferrara che creò la lista "Aborto?No,grazie". La mia lettera nacque come conseguenza di una sua lettera intitolata "Io ex feto malato", ricordo quando lessi la sua lettera ero a scuola e mi si rivoltarono le budella. Tornai a casa e mi misi subito a scrivere.La lettera ebbe grande risalto,fu pubblicata su Panorama online e si aprì un forum di discussione. Con la mia lettera andai anche ad ANNOZERO,fu un esperienza bellissima. Vi propongo qui la mia Lettera.Spiega alla perfezione il mio pensiero riguardo l'aborto.
Lettera aperta a Giuliano Ferrara...
Io sono il feto malato....
Mi chiamo Anita ho 18 anni e sono un ex feto malato...ora sono una ragazza “malata”,ho una malattia neuromuscolare,in inglese SMA,molto simile alla sclerosi laterale amiotrofica , solo che la Sma colpisce i bambini. Si divide in tre forme la prima ossia la più grave impedisce quasi ogni movimento e si manifesta nei primi mesi di vita del bambino e colpisce anche l’apparato respiratorio e spesso provoca la morte entro i primi anni di vita,la seconda (della quale sono affetta io) si manifesta entro l’anno di vita e impedisce di camminare e porta alla scoliosi e anch’essa colpisce l’apparato respiratorio e porta all’utilizzo di un respiratore durante la notte e fin dai primi anni di vita all’utilizzo di una carrozzina elettrica,la terza è la meno grave ma porta comunque negli anni all’utilizzo della carrozzina. E’ una malattia genetica rara è quindi non rientra nelle patologie che vengono sottoposte al controllo prima della nascita, a meno che non ci siano casi in famiglia. Suppongo che la domanda sorga spontanea...sono contenta di essere nata? Ovviamente si, sono fiera di ciò che sono, amo la mia vita con tutte le sue difficoltà,vivo una vita piena molto più piena di quanto si possa immaginare,ho una famiglia stupenda che mi ha voluta,che quando ha saputo delle mia malattia ha avuto un primo momento di sconforto poi si è rimboccata le maniche e mi ha cresciuto normalmente come tutti gli altri bambini...Ora mi crescono come una ragazza “normale”(esiste la normalità?)...Nella mia vita sono passata da tante situazioni, dai reparti di neurologia pediatrica alle rianimazioni...ai convegni sulla mia malattia,che sono dei raduni carichi di speranza,di dolore, di gioia di vivere....Ho visto genitori straziati dal dolore di aver perso un figlio,tanto velocemente e con tante sofferenze...ho visto bimbi di 2 anni su una carrozzina attaccati ad un respiratore impossibilitati a muoversi dalla testa ai piedi,eppure carichi di vita, ne ho visti altri con lo sguardo stanco...Chi si batte tanto a parlare di vita, di diritto alla vita, temo che ne sappia ben poco del vero valore di questa parola, forse parliamo tanto di diritto alla vita di questi tempi perchè ci sembra di vivere passivamente e allora ci battiamo più che per il diritto di vita degli altri per riaccendere la nostra volontà di vivere. Qualcuno potrebbe dirmi “se tua madre avesse saputo della tua malattia tu non saresti nata”, si è vero, mia madre avrebbe avuto il difficilissimo e dolorosissimo compito di scegliere se perdere un figlio o metterlo al mondo anche se malato... Bene mia madre dopo aver avuto me ha provato a darmi un fratellino e ha fatto tutti gli esami ed è risultato che anch’esso era malato...potete immaginare la tragedia interna di mia madre... abortire e perdere un figlio e in un certo senso rinnegarmi o mettere al mondo un bimbo malato (senza sapere quale forma di malattia potesse avere).... bene mia madre da donna,da madre, ha preso la decisione più giusta....ossia abortire...E’ forse stata un mostro? un assassina? o forse è stata coraggiosa,saggia, e ha evitato di mettere al mondo un bimbo destinato a soffrire....Ognuno la può interpretare come vuole...ma è proprio questo il punto, la libertà. Per libertà non intendo poter fare ciò che si vuole (come spesso viene interpretata la libertà) ma essere liberi di poter compiere una scelta,dolorosa in qualsiasi caso, di non sentirsi dei mostri se si compie uno o l’altra scelta. Dio stesso ha fornito all’uomo il libero arbitrio... Concludo rivolgendomi direttamente a lei signor. Ferrara, io personalmente trovo la sua “lista-crociata” anti-abortista del tutto fuori posto, trovo decisamente inadeguato usare un tema così delicato e che tocca così profondamente e personalmente milioni di donne e di uomini, come campagna elettorale. Lei ha messo sullo stesso piano la moratoria sulla pena di morte e l’aborto, trovo difficile comprendere questa comparazione,visto che nel caso della moratoria sulla pena di morte si parla di evitare che persone adulte che hanno compiuto un crimine atroce, e già per questo hanno perso la loro umanità,vengano uccise, per evitare che anche la giustizia si disumanizzi, mentre nel caso dell’aborto parliamo di donne che si trovano davanti a un bivio atroce e non hanno nessuna colpa se non quella di cercare il meglio per sè e per i propri figli...Finisco dicendole che se per lei abortire è come compiere un’omicidio...bene...sono fiera che mia madre sia un’assassina. Cordiali saluti
Anita Pallara 18 anni ex feto malato.
mercoledì 12 maggio 2010
Ho un IDEA.....L'Era Glaciale
Come ho già detto altre volte io CREDO nella mia generazione. Si, abbiamo la fama di essere pigri,disinteressati,vuoti,senza valori,privi di ideali. L'età media della nostra classe dirigente dalla politica alle imprese è superiore ai 40anni,le posizione dove servirebbe energia nuova e idee nuove sono occupate da T-rex,che purtroppo sembrano sopravvivere ad ogni ERA GLACIALE.Nessun partito politico ha mai realmente messo davanti i giovani,o meglio magari ha messo l'immagine ma non i contenuti dei giovani.Eh si, c'è una bella differenza tra mettere nel "Menù" l'immagine di un ricco piatto di spaghetti e poi servirlo veramente. L'immagine attira ma io credo fermamente che tra immagine e contenuto vinca sempre il contenuto. Lo dimostra secondo me abbastanza bene la LEGA, è l'opposto dell'immagine estetica però è carica di contenuti,certo discutibili ma sempre contenuti sono.E' angosciante credo che nel nostro paese la maggior parte dei giovani sogni di andare via,perchè qui non vede futuro.Se realmente i giovani abbandonassero in massa l'ITALIA la condannerebbero definivamente a morte,non avrebbe più speranze, la verità è questa la speranza di questo nostro paese siamo NOI ragazzi.Il punto è che la nostra generazione non si accontenta,questo forse è un difetto, di prendere solo parte della commedia o ne è protagonista o preferisce stare a guardare e aspettare. Come sta facendo adesso. Il "vuoto" di cui si parla nei giovani non è stato auto-provacato, è una diretta conseguenza del continuo sentirselo ripetere. Siamo diventati un pò auto-lesionisti. Siamo in una società che oscilla tra Decandentismo ed Estetismo. Tendezialmente tira verso l'estetismo,la religione del bello. Tanti richiamano ad un ritorno al passato, a ripescare le cose del passato, personalmente non credo che la soluzione sia nel passato,anche se ci viene più comodo pensarla così.Noi giovani una colpa grave c'è l'abbiamo siamo troppo PAUROSI, dovremmo scrollarci di dosso tutte le etichette che ci hanno appiccicato mostrando le nostre IDEE e portandole avanti. Forse la prossima ERA GLACIALE sarà la volta buona.
Anita
domenica 9 maggio 2010
RIDERE E' GRATIS
Ho deciso di scrivere qualcosa di divertente,di raccontarvi un pò di aneddoti che mi sono capitati negli anni cose che stenterete a credere.Da dove parto? Allora Agosto,Alberobello località turistica pugliese,io e mia madre stiamo facendo la spesa,la classica spesa post mare, mi aggiro tra gli scaffali con la mia carrozzina,mia madre è in fila al reparto salumi,quando le si avvicina una signora,distinta,di mezza età e con voce sottile le domande :”dov’è l’ha presa?” mia madre un pò interdetta senza capire a cosa si riferisca la signora la guarda:”cosa signora?” la signora rapidamente specifica :”la ragazza in carrozzella…dov’è l’ha presa? a chernobyl?”mia madre ancora più incredula ridendo le risponde “no no signora è opera mia..” e lei leggermente imbarazzata si allontana io e mia madre ci guardiamo e scoppiamo a ridere….della serie….”non ci resta che ridere…”
Centro di Bari,io la mia migliore amica e il mio migliore amico ci aggiriamo per le vie del centro tra negozi e bar,ci fermiamo in una panchina e chiacchieriamo quando si avvicina un signore,giacca,barba curata e occhiali e rivolto ai miei amici :”di che associazione siete?” i miei amici rispondo in coro (ormai abituati) :”nessuna!” lui continua :”no intendo per chi fate volontariato sai portare in giro i disabili” io zitta….indecisa se mandarlo a fanculo o aspettare,intanto i miei amici ribadiscono:”no noi siamo suoi amici…niente volontariato niente…” con tono abbastanza stizzito…il signore non contento :”vabbè và ho capito non lo volete dire….comunque non si fa così” e qui parte un mio sanissimo “ma vaffanculo….”con annesse risate dei miei amici.
Superiori,liceo scientifico 3′ anno…. La mia docente di educazione fisica,dopo che mi ha come alunna da un anno, mi fa una domanda e io non la sento (avevo le cuffie dell’i-pod) lei guarda una mia compagna e le chiede con un tono di voce basso:” uhh ma è diventata anche sorda?” io la sento la guardo e le dico :”proof ma è impazzita….”e lei :”no no scusa…” Questa è rimasta nella storia della mia classe,la stessa prof chiamava la mia carrozzina “la sedia elettrica” così per amore dell’integrazione ;-)!!!!!!
Sabato sera in centro,stavo con la mia amica,stavamo attraversando la strada,mentre attraversiamo difronte a noi un gruppetto di ragazzi ridacchia,la mia amica si gira e vede un ragazzo sui 30 ben vestito che finge di spingermi,poi guarda i ragazzi e dice “tutta io l’ho fatta la fatica” io e la mia amica ci guardiamo e rimaniamo senza parole poi come al solito scoppiamo e ridere e commentiamo “Oh ma la gente sta proprio di fuoriii!”
Ultima,e ne potrei raccontare fino a domani mattina. Passeggiavo per il centro con i miei amici si avvicina un signore sospira mi guarda e "GESU' ti ama!!!!" io sorrido gentilmente per abitudine ma il signore insiste "AMA GESU' COME LUI AMA TE" io lo guardo "SI FIDI NON E' IL CASO!" I miei amici scoppiano a ridere il signore no. Chiudo raccontando che molto spesso quando passo per strada la gente si fa il segno della croce da NORD A SUD.Le altre ve le racconto la prossima volta.
Anita
sabato 8 maggio 2010
Voglio il ROSSO DIRETTO
Cosenza - (Adnkronos) - Jannate, 2 anni, ha una rara malattia genetica ed è tenuta in vita da una macchina. Nonostante le sia stata riconosciuta l'invalidità del 100 per cento non riesce ad avere il dovuto contributo statale perché figlia di stranieri con un permesso di soggiorno non definitivo. Come definire questa notizia? Ordinaria follia direi. Mi trovo stranamente senza parole,si perchè ad un certo punto le parole iniziano a perdere valore diventano "segnetti" senza senso. I vari TG dedicano ore di servizio al caso TOTTI-BALOTELLI e nemmeno 5 secondi a notizie del genere,perchè? Lo sò sarò ripetitiva ma mi chiedo e mi richiedo quanto ci stiamo imbarbarendo? Fino a che punto riusciremo ad arrivare? Io sono Italiana e ne sono fiera,ma il mio popolo non è questo. Se essere Italiani è questo allora io non voglio esserlo.Non possiamo nasconderci nel dire ma "no non è razzismo",affrontiamo la realtà SIAMO UN POPOLO RAZZISTA,non si tratta più di RAZZISMO LATENTE,ormai è RAZZISMO FOSFORESCENTE. Questa realtà mi fa paura e al tempo stesso mi fa schifo,certe notizie mi fanno venire la voglia di scappare. Ricordate un mese fa la bimba morta perchè il padre aveva il permesso di soggiorno scaduto? BAMBINI!!!Di questo parliamo,non criminali.Quando si arriva a questo si è vicini al punto di non ritorno. Questa poesia secondo me dovrebbe farci riflettere.
Prima degli altri vennero a prendere gli zingari.
Ed io fui contento perchè rubavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei.
restai in silenzio perchè mi erano antipatici
Poi vennero a prendere gli omosessuali.
E fui sollevato perchè mi davano fastidio.
Poi vennero a prendere i comunisti.
Ed io non dissi nulla perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me.
E non c'era più nessuno per protestare.
Bertolt Brecht
giovedì 6 maggio 2010
24:6=4 al mese
In Italia abbiamo la pena di Morte? No vero?! Eppure siamo al 24° morto suicida in carcere dall'inizio dell'anno. 24 persone si sono tolte la vita da Gennaio ad oggi.Cosa vuol dire? Non lo sò. Quello che sò è che se in un Paese occidentale che rifiuta la pena di morte ci sono 24 morti in meno di un anno c'è qualcosa che profondamente non funziona. Nel 2008 sono state giustiziate 37 persone negli Stati Uniti, a voi i commenti. 24 morti in 6 mesi 37 in un anno. Il suicidio in carcere è equivalente alla pena di morte, solo che lo Stato non si macchia direttamente ma gli "schizzi" arrivano. Il nostro Paese ha un grave problema con la giustizia e la legalità a tutti i livelli.E' proprio labile il concetto di giustizia,molto spesso si scambia vendetta per giustizia,altre volte si svende al ribasso il concetto di giustizia.Se ne parla talmente tanto che ci siamo dimenticati di cosa realmente sia. La legalità invece è un concetto che fatichiamo a comprendere se il concetto di giustizia è labile quello di legalità è quasi impercettibile, abbiamo talmente abbassato la soglia da rischiare di non vederla più. L'illegalità si è espansa a tutti i livelli dalla politica,alla scuola,al lavoro alla salute e noi ne siamo parte attiva.Stiamo sdoganando troppe cose,troppi mal costumi stanno diventando "Normali".Cosa c'entra con le morti carcere? C'entra che si stanno demolendo le fondamenta del paese.Non morire in carcere è un principio base di uno stato SANO.Avere rispetto del diverso sia con le parole che nei fatti è un principio base di uno stato SANO.La laicità è un principio base di uno stato SANO. La libertà d'informazione è un principio base di uno stato SANO.La trasparenza della classe dirigente è un principio base di uno stato SANO. L'Italia ha un Cancro che la sta divorando dall'interno ma continua ad andare dal medico sbagliato che le dice va tutto bene.Ha i sintomi ma ogni volta che li manifesta arriva qualcuno a somministrargli un Placebo,può funzionare per un pò ma alla fine la "malattia" esploderà e sarà allora che correremo a cercare un medico diverso.Resta solo da vedere se quando ci accorgeremo del cancro sarà troppo tardi? O se saremo in grado di cambiare medico prima? A noi la scelta.
Anita
mercoledì 5 maggio 2010
Le pietre preziose
Oggi è la giornata contro la Pedofilia. Inutile dire che non c'è cosa peggiore che far del male fisico e mentale a dei bimbi. In questi giorni si è parlato di chiesa e pedofilia e in tutta questa discussione si è spostata l'attenzione sul "peccato e il peccatore" e non sulla vittima.Ritengo che il tema sia stato affrontato in maniera errata. La gravità è l'atto,non solo chi l'ha compiuto,certamente compiuto da un UOMO di fede ha un peso specifico diverso per ciò che rappresenta e per i valori che in teoria dovrebbe avere. Ho avuto l'impressione,magari errata, che si sia badato più alla forma che alla sostanza della cosa. Si è pensato più a INCOLPARE o PROTEGGERE i preti che a CONFORTARE e dare GIUSTIZIA alle vittime,ma ripeto magari sbaglio io. Compiere un atto di pedofilia verso un minore è grave gravissimo indipendetemente da chi lo compie.Non dobbiamo pensare che se non si consuma un rapporto completo allora è meno grave l'atto. Anche una "carezza" può creare danni irreparabili,per questo dobbiamo tenere alta la soglia di attenzione. La pedofilia è presente in tutto il mondo e in mille forme.Dalla rete ai viaggi del sesso.Non è un fenomeno annientabile ma certamente è arginabile e controllabile con l'attenzione di TUTTI. In primis le scuole,dove i bambini trascorrono parte delle giornate, nelle scuole bisognerebbe parlarne e insegnare ai bambini a raccontare, a come evitare certe cose, le Maestre dovrebbero essere in grado di comprendere atteggiamenti "strani" da parte dei bambini e interpellare le ISTITUZIONI. Molte volte dei drammi sarebbero evitabili se ci fosse da parte di tutti la volontà di evitarli.I bimbini sono la cosa più preziosa che esista, e come si trattano le cose preziose? Con ATTENZIONE e CURA.
Vi lascio con una dichiarazione dell'UNICEF che secondo me rende bene l'idea.
Secondo l'Unicef nel mondo circa 150 milioni di ragazze e 73 milioni di ragazzi di eta' inferiore ai 18 anni sono vittime di abusi sessuali. E sono centinaia di migliaia i bambini venduti ogni anno all'estero, spesso per fini sessuali. La sezione tedesca dell'Unicef sostiene che malgrado i progressi nella legislazione per proteggere i bambini, in molti Paesi questa e' troppo spesso male applicata e che lo sviluppo di internet e dei video ha reso possibile un'esplosione della pedofilia.
martedì 4 maggio 2010
Auto blu mi piaci TU
L'Italia è il paese della macchina. Ci sono più macchine che persone,l'auto è uno status simbol.Ci sono le varie etichette, se hai la smart generalmente sei un tipo da città,vitazuollo,manager,sfreccia da destra a sinistra con la sua macchinetta,si parcheggia in posti impensabili e improponibili e se lì dici qualcosa ti guarda dall'alto al basso e ti fa il sorrisino. Odiosi! Poi c'è la categoria SUV, tanti INDIANA JONES che si aggirano nelle strade cittadine. Il rapporto è inversamente proporzionale più sono grandi le macchine meno senso civico hanno.Molte volte vengono affidate nelle mani di ragazzini neopatentati che si credono DIO in terra,poi si spiaccicano e i genitori piangono. Forse era meglio insegnarli come ci si comporta prima di dargli tra le mani un SUV. Questo discorso sulle macchine vale per uomini e donne indistintamente.A Roma c'è stato "l'allarme" Mini-car, in due giorni sono morti 2 minori.Una ragazza di 16 anni e un bimbo di 4 anni.E' normale? certo che no. In America la patente si prende a 16 anni,ma non c'è paragone con la severità delle pene. Come si dice qui CASCA L'ASINO,come sempre per l'ITALIA le regole sulla carta ci sono e sono severe ed avanzate,poi però si applicano le regole de NOATRI. Cosi con l'aumento dei morti sulle strade (uno dei più alti d'EUROPA),con un senso civico ai minimi storici, con una concezione della giustizia e della legalità da TERZO MONDO, il GOVERNO ha deciso di "Immunizzare" gli autisti delle auto blu.Ossia chi porta in giro i nostri RAPPRESENTANTI potrà infrangere le regole stradali e non sarà soggetto alla diminuzione dei punti dalla patente.Dato che la nostra classe politica ha gli ormoni in perenne movimento,adesso saranno liberi di mandare ai 300 all'ora i loro autisti a prelevare "Terapiste" e amichette varie.Non sono loro la CASTA siamo i noi i FESSI.In tutte le aule di giustizia d'Italia c'è una scritta che recita LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI.Forse ci stiamo dimenticando cosa significa. Come ripeto spesso SVEGLIAAAAA!!
Anita
sabato 1 maggio 2010
Mors et Labor hanno stretto amicizia
Come diceva una canzone "primo maggio sù coraggio", quest'anno è proprio il caso di dirlo.La storia di questa festa,chiamiamola così, è una storia di battaglie, di voglia di diritti, di voci. "Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione."Il 1° maggio è la data in cui nel 1889 venne approvata la legge sulle otto ore lavorative.Gli operai,i contadini combatterono e ottenerono dei diritti. Oggi che valore ha il 1° maggio? Si rivendicano diritti? Si,anche ma principalmente questa celebrazione è diventata accostabile al 2 novembre,il giorno dei morti. Si chiamano "MORTI BIANCHE",ora come ora le definirei "MORTI NERE E BIANCHE", essì la morte non è razzista. Il binomio lavoro-morte è un ossimoro. Questo si che è contro natura,non gli omosessuali come qualche testa a croce ci vuole far credere. Dov'è il "profondo dissenso" di queste teste?
Io alla soglia dei 21 anni non ho mai lavorato e sò che dovrò tirare fuori unghie e denti per appropiarmi del mio DIRITTO AL LAVORO.Nel nostro paese muoiono migliaia di PERSONE, non facciamo la differenza immigrati-italiani,muoiono persone perchè si stavano guadagnando la pagnotta questo dovrebbe bastarci. Oggi dalle varie piazze si leveranno le voci di sdegno,di cordoglio. Detesto il cordoglio. Può bastare dire "Ci vuole più sicurezza!!!!"? No certo che no, le parole hanno valore e peso se sono seguite da fatti,altrimenti restano aria. Di chi è la colpa? dello STATO? dei sindacati? SI,sicuramente ma la colpa è principalmente Nostra che ci siamo addormentati nei minuti di silenzio per ricordare i Morti. Dobbiamo svegliarci da quel silenzio e ricordare ogni morte sul lavoro con un URLO che svegli tutti!
Le cose si ottengono LOTTANDO non ricordando in SILENZIO.
Buon 1°maggio a tutti! Vi lascio con un intervista che mi ha colpita.
"Tutto quello che faccio non ha più senso, nemmeno mettere da parte qualche soldo. Quelli che avevo, comunque, li ho spessi tutti per comprare due casse da morto e due posti al cimitero. Come ha visto nel film di Segre, non siamo considerate, sembriamo vuote. Sì, dei vuoti presi e messi da parte. Si dà più senso alla vita degli animali, che non ad una persona che muore sul lavoro"
Franca Mulas, 46 anni, dall'assolata Nuoro è arrivata alla brumosa Bergamo molto tempo fa. Qui si è sposata, ha avuto sei figli e fino al luglio del 2001 aveva anche un marito, Gianfranco. Ora è rimasta vedova, ma anche madre privata di un figlio, Luciano, pure lui morto per lavoro. Franca è una dei volti e delle voci protagonisti del film di Daniele Segre "Morire di lavoro".
Cosa succede Franca, dentro di sé, quando arriva quella telefonata?
Al telefono non mi hanno detto subito quello che era successo veramente a mio figlio Luciano. Era il 28 aprile del 2000, sono andata di corsa all'ospedale e nessuno mi diceva come stavano le cose. Mi ripetevano solo che era grave, anche mio marito Gianfranco. L'ho saputo solo la sera, quando sono tornata a casa dall'ospedale. A casa c'era mio zio, frate, che mi ha colto di sorpresa facendomi le condoglianze. Sono svenuta subito, perché pensavo ancora che mio figlio fosse grave, ma che si sarebbe salvato. Dentro di me tutto il giorno mi ripetevo che mi sarei "mangiata la casa", ma che avrei speso tutto pur di salvarlo.
E invece è morto a 22 anni, il 28 aprile del 2000, in un cantiere di Brioso vicino Milano, mentre lavorava alla costruzione di un Centro per anziani. Mio marito guidava la gru con le travi da spostare sul tetto, ma queste si sono sganciate e sono scivolate a terra da 20, 30 metri. Mio figlio era lì sotto insieme ad un altro. Mio marito gridava "spostatevi! Spostatevi!": ma non c'è stato niente da fare. Per Gianfranco è stato un incubo. Si è sentito sempre colpevole: "doveva capitare a me non a lui", mi ripeteva sempre.
Mio figlio aveva sempre lavorato in regola, ma quel giorno non era coperto dall'assicurazione. E' morto il 28 aprile e il suo padrone, invece, ha pagato l'assicurazione il Primo di Maggio. Quindi, da allora ho fatto la causa. Ho vinto in prima istanza e in appello, ma finora non ho avuto nemmeno un Euro di risarcimento.
Poi è successo a tuo marito. Anche in quel caso ti è arrivata la telefonata particolare?
Quel giorno, il 23 luglio del 2001, mio figlio più piccolo aveva rotto il quadro con la foto di Luciano e mi aveva chiesto di andare a comperare la cornice. Quando sono tornata, ho visto una chiamata sul telefono di casa. Ho richiamato, mi hanno risposto che era l'ospedale e mi hanno detto cosa volevo. Risposi: nulla, da loro!. Ho rimesso giù ed è arrivata un'altra strana telefonata di uno zio di mio marito, molto imbarazzato, che chiedeva se Gianfranco era arrivato a casa. Eppure, anche lui sapeva che prima di quell'ora mio marito non rincasava. Mi sono insospettita e allora ho ritelefonato all'ospedale, chiedendo cosa era successo. Mi hanno detto che mio marito aveva avuto un incidente, che era grave e di andare subito. Quando sono arrivata a Varese, era già nella camera mortuaria. Gianfranco stava montando dei ponteggi con la gru. La piattaforma si è ribaltata e lui è caduto da 15 metri. Si è insaccato per terra ed è morto per le fratture, dopo un'agonia di alcune ore. Ora vivo con la pensione di reversibilità di mio marito: 1500 euro al mese
Essere una vedova e madre che perso un figlio, entrambi morti per il lavoro, in che modo le ha cambiato la vita?
In tutti i sensi. Non sono più la stessa, la mia famiglia è rovinata, non è più felice. Prima eravamo felici, ora siamo distrutti. Tutto quello che faccio non ha più senso, nemmeno mettere da parte qualche soldo. Quelli che avevo, comunque, li ho spessi tutti per comprare due casse da morto e due posti al cimitero. Come ha visto nel film di Segre, non siamo considerate, sembriamo vuote. Sì, dei vuoti presi e messi da parte. Si dà più senso alla vita degli animali, che non ad una persona che muore sul lavoro.
Come donna non vivo più, non ho più intenzione di rifarmi una vita. Un altro Gianfranco non c'è più! Sono diventata una donna di ghiaccio, non ho più sentimenti.
Attorno a lei, dopo i primi momenti di cordoglio, c'è stata dopo anche solidarietà?
No, assolutamente no. Dopo la terza settimana, chiusa la porta, resti da sola e devi andare avanti, senza nessun aiuto.
C'è anche il rischio di perdere la dignità?
Questo no. Mi sento forte, ho una forza che prima non avevo. Adesso ce l'ho, posso andare avanti a tutti e dire quello che penso, quello che ho passato. per me, Luciano e Gianfranco mi danno la forza di testimoniare. Prima potevano anche calpestarmi, invece ora non più, mi ribello. A volkte mi dico: ma quand'è che qualcuno mi intervisterà in tv per far capire queste cose che sono capitate a me e a tante altre vedove? Perchè non venga messo in ultimo piano questa cosa delle morti sul lavoro. E' possibile che non si riesca a fare qualcosa per evitare queste morti qua? E' come se queste persone, la mattina, si alzassero per andare in guerra e non a lavorare!
C'è qualcosa che la spinge a trovare fiducia nella vita oppure no?
Non ho più fiducia di niente e nessuno. Il processo per mio marito ancora non si è nemmeno concluso. Il giudice ha ritenuto troppo colpevoli quelli della ditta e adesso deve ricominciare tutto il procedimento. Sono queste le cose che fanno più male. Anche perché a me, le mie persone care le ho pagate prima con la pelle e ora anche col portafoglio, perché gli avvocati costano e nessuno mi aiuta. Per mio figlio devono ancora fare i conti; mentre per mio marito ho solo spese legali.
Un essere umano così viene ucciso due volte. Per questo la mia vita personale non esiste più. C'è sola la Franca che vive per affermare i propri diritti e il rispetto per due morti.
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