lunedì 7 marzo 2011

Voce di donna


Anita mi ha chiesto di esprimere la mia opinione circa il ruolo della donna, alla luce dell’attuale situazione italiana. Una situazione complessa, che solleva polemiche e alimenta riflessioni. Davanti ai nostri occhi abbiamo ogni giorno uomini che grazie alla ricchezza e al potere possono permettersi costosi intrattenimenti e rapporti sessuali altrettanto onerosi. Il problema che ne deriva è l’immagine della donna che emerge da questa situazione.
Sento spesso parlare di mercificazione del corpo femminile. Io vorrei far riflettere sulla figura antropologica della donna. La donna che s’identifica con la Natura,la Grande Madre che ha dato origine a tutte le religioni. La donna, essere misterioso e incomprensibile, i cui cicli biologici corrispondono a quelli della Natura,è stata al centro del culto terrestre. Gli uomini primitivi vedevano con timore e devozione il corpo della donna; prima che si comprendesse la consequenzialità tra i rapporti sessuali e la gravidanza,quel gonfiarsi inspiegabile del ventre femminile divenne oggetto di culto. La Venere di Willendorf, rappresenta bene l’immagine che l’uomo del paleolitico aveva della donna: creatura senza mani, né piedi, senza volto, ma con il ventre gonfio e seni e fianchi opulenti. La donna era il proprio ventre, i seni, i glutei. Non era un volto. Quale potere effondeva da quell’immagine! Un potere che sovrastava l’umana comprensione.
Dire che ancora oggi questo è il potere della donna può apparire anacronistico, ma io lo affermo con convinzione. E affermo altresì che non mi riesce di vedere la donna come un oggetto nella mani degli uomini. La donna non può essere un oggetto per via della propria natura, tant’è che se un uomo vuole un oggetto acquista una bambola gonfiabile o una Real Doll, tanto di moda ai giorni nostri.
Mi dispiace vedere che diverse donne hanno un’immagine avvilente di molte altre. Credo fortemente che occorra rivalutare il ruolo della donna. Il femminismo ha insistito sulla necessità di raggiungere l’uguaglianza tra i due sessi, ignorando però che questo sminuiva il potere femminile ed estingueva l’erotismo.
Ci si chieda quanto sia forte il potere di una donna che stringe tra le braccia un uomo dopo un amplesso. E’ talmente forte che molti uomini sentono la necessità di fuggire dopo il rapporto sessuale, come se la visione della notte dei tempi avesse seguito l’orgasmo, sprofondando l’uomo in un sentore di oscuro mistero arcaico.
Tania

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