domenica 31 ottobre 2010

No, Silvio? No,Party



Art. 1 Della costituzione Italiana riveduto e corretto per i giorni nostri.

"L'Italia è una Repubblica semi-democratica, fondata sul finto moralismo.
La sovranità appartiene a chi ha i soldi, che li usa per esercitare potere e ignorare totalmente i limiti della Costituzione."

Noemi,Patrizia,Ruby,Nadia sono nomi di "famiglia" ormai per noi Italiani, nomi di donne,alcune minorenni, che sono state portate come sexy-giullari di corte a divertire ed intrattenere il Premier. Vita Privata? Fino a quando lui fosse "solo" un silenzioso puttaniere potrebbe anche passare,sarebbe in media con tanti "bravi padri di famiglia" ma il problema è che lui è un chiassoso puttaniere ai limiti della legalità (sappiamo bene che in Silvio il concetto di legalità è debole). Il punto non è chi sia Ruby, il punto non è il bunga bunga, il punto è l'età parliamo di una ragazzina di 17 anni. Accettiamo che sia invischiato in affari mafiosi,che abbia il controllo dei mezzi d'informazione,che ci faccia fare figure di merda in tutto il mondo,che sia un bugiardo cronico,che si faccia leggi ad personam, ma non voglio credere che accetteremo anche che vada con delle minorenni, almeno questo no. Lui la voleva aiutare mi direte, certo può essere, ma è come quando un professore ti mette un voto più alto se gli fai toccare il culo, in quel caso non credo che un genitore vada dal professore a ringraziarlo per aver aiutato la figlia.O sbaglio? Tenta in extremis di buttare tutta la vicenda sul comico "meglio le belle donne che gay", solo che stavolta è venuta fuori una trama tragicomica, non basta ammettere di essere solo un guardone. La trama è tragicomica speriamo che il finale non sia il classicissimo "tarallucci e vino" all'Italiana. Io spero in un finale fantasy dove una pozione magica fa risvegliare il popolo Italiano. Chiedo troppo?

giovedì 21 ottobre 2010

E tu?



Un interessante rapporto del CENSIS su italiani e disabilità, rivela tante cose su come gli Italiani si rapportino al mondo della disabilità. Iniziamo con un dato "Le persone disabili suscitano in gran parte degli italiani sentimenti positivi, solidarietà (per il 91,3%), ammirazione per la loro forza di volontà e la determinazione che comunicano (85,9%), desiderio di rendersi utili (82,7)". Sentimenti positivi senza alcun dubbio, io personalmente non amo i sentimenti positivi anche perchè il concetto di positività è molto soggettivo.Ma non voglio soffermarmi su questo punto, andiamo avanti con un altro dato a mio avviso interessante e che dovrebbe far riflettere:"Poi c’è il timore di poter involontariamente offendere o ferire la persona disabile con parole e comportamenti inopportuni (34,6%)". La paura la maggior parte delle volte è figlia dell'ignoranza nel suo significato di ignorare le cose o in questo caso le persone. Colpa ne abbiamo anche "Noi" disabili che molte volte restiamo arroccati sulle nostre posizioni e molte volte non siamo aperti al dialogo anzi. Per far si che non ci sia paura e disagio si deve dar la possibilità di conoscere, solo così si può far capire che dietro un corpo malato,diverso,immobile c'è una persona pensante e fornita di personalità.“I Down? Tutti uguali.Ne sono convinte 2 persone su 3 (il 66%) del campione utilizzato” come i cinesi mi verrebbe da dire, questo dato credo non abbia bisogno di essere commentato, lascio a voi. Visti i dati e vista la mia esperienza di vita mi chiedo come si può cambiare quest'immagine della disabilità? Partendo dai DIRITTI.In primis fornendo a tutti le stesse possibilità sociali,lavorative ed economiche mettendo così tutti sullo stesso piano, senza vantaggi o svantaggi. Sembra banale ma non lo è. Riflettiamo. E tu come ti rapporti alla disabilità?

martedì 12 ottobre 2010

Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati




Citare De Andrè in questa circostanza mi è venuto spontaneo. Oggi altri funerali,l'Italia viene catapultata in un altro "dramma" in un altro "dolore". Non sono patriottica nell'accezione negativa del termine, sono per la Patria (dal latino = la terra dei padri) intesa come luogo d'origine, da amare, rispettare, difendere da chi dall'esterno o,come molto più spesso accade,dall'interno le "succhia" energia vitale. Questa precisazione tenevo a farla per chiarire il mio concetto di Patria. Non voglio assolutamente entrare nel "giochino" ritirare le truppe o meno, a mio personalissimo avviso bisognerebbe pianificare un exit-strategy ma non scappare via da quella terra già ampiamente martoriata. Non saremmo mai dovuti andare in quelle terre, non avremmo mai dovuto prendere parte a una "guerra" poco chiara e invece per dimostrare la nostra "amicizia" siamo partiti. Noi siamo lì in missione di Pace (concetto francamente che mi sfugge)ma in Pace le persone non saltano in aria,che siano civili o militari,io credo alle buone intenzioni di tanti nostri soldati, a 23 anni (gli anni che aveva uno dei militari uccisi) generalmente sei mosso da buone intenzioni, ma il punto è che le buone intenzioni non bastano a portare la pace, la pace non si porta si crea. Il mio dispiacere per la morte dei militari non è per la divisa che indossano e per le persone che ci sono dentro, è perchè a 23 anni lasci la tua terra (Puglia tanto per cambiare) e vai in "guerra" e non ritorni.Il ministro della difesa propone di armare di più i soldati, così da renderli ancora di più bersaglio delle milizie talebane e snaturare completamente la "missione di Pace". Come un parente di una delle vittime ha suggerito al ministro La Russa "GODIAMOCI LO SPETTACOLO".
"fermati Piero , fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce"

giovedì 7 ottobre 2010

La rosa bianca di Sara



Ho provato subito dopo la notizia della morte di Sarah a scrivere ma ero bloccata, troppe cose volevo dire, troppe cose non mi piacevano, troppo schifo, troppo dolore da mettere nero su bianco. Il tam-tam mediatico o meglio la "zuppetta" mediatica ha fatto il suo corso, ipotesi, opinioni, foto di Sarah, i suoi diari, la mamma, la zia ecc..Abbiamo bevuto il succo.Questa vicenda ha lasciato sgomento in tutti, l'orrore è tanto, il mostro in casa fa paura, una paura primitiva. Il corpo di una giovane e bella ragazzina profanato. La condizione della donna nel nostro bel Paese è strana, molto libera,ma è realmente libera di essere? O è solo libera di apparire? Questa è una domanda che noi donne dovremmo porci, e voi uomini dovreste porvi cosa realmente volete,uomini e donne dovrebbero sedersi ad un tavolo immaginario e raccontarsi a vicenda, spogliarsi dei simboli, dei look, degli status e raccontarsi cosa realmente vogliono l'uno dall'altra.Nel nostro paese la donna gioca ad essere oggetto, come si dice gioca con il fuoco e a volte si brucia irriparabilmente (non è ovviamente il caso di Sarah), noi donne siamo vittime non solo degli altri ma anche di noi stesse e della nostra scarsa autostima. Torniamo a Sarah ieri erano in 10.000 per l'ultimo saluto, per cercare di trovare pace, per dare pace a questa ragazza, per condividere e dividere un pò il dolore. La bara bianca sinonimo di purezza, quella purezza che a lei è stata strappata. Sarah questo Paese ti si è stretto attorno quando ormai era troppo tardi, ma siamo esseri umani e facciamo del nostro meglio. Ciao Sarah

martedì 5 ottobre 2010